Sono passati tre lunghi anni da quel 22 febbraio 2020, data in cui si tenne l’ultima edizione della Festa di Carnevale in Sede. Nonostante si fossero già manifestate le prime avvisaglie di qualcosa di oscuro e spaventoso, nessuno avrebbe mai immaginato che a distanza di sole due settimane tutto sarebbe cambiato: il lockdown avrebbe stravolto la vita e le abitudini di noi tutti, trasformando in chimera ciò che consideravamo normalità.
Quei momenti passati in compagnia, evidentemente, dovevano esserci sembrati talmente scontati che, ripercorrendo il primo numero de L’Alfiere di quell’anno, mi sono accorto che non dedicammo nemmeno due righe alla tradizionale festa in maschera.
Oggi, che il peggio sembra finalmente passato, è stato di nuovo possibile tornare a pensare di organizzare quell’evento, con rinnovato entusiasmo e con una grande voglia di socializzare.
Certo, i numeri in termini di partecipanti, non sono ancora lontanamente paragonabili a quelli del passato, segno tangibile che il retaggio del covid è ancora vivo e ben lungi dall’essere definitivamente superato e sconfitto.
Ma quel che più conta è che la macchina è ripartita, sta rinascendo la voglia di stare insieme e di tornare, come ci diciamo spesso, alla tanto agognata normalità. Le foto di tutti coloro che, dando libero sfogo alla propria creatività, si sono ingegnati per presentarsi, al pari degli anni passati, con maschere divertenti e travestimenti davvero originali, ne sono la più fervida testimonianza.
Proprio per questo i ragazzi del Circolo meritano un ringraziamento particolare. Non soltanto per il solito ed inesauribile impegno, ma anche e soprattutto perché sono la rappresentazione esemplare di quella volontà di dare definitivamente un calcio al passato.
da “L’Alfiere” – n. I – 2023, pag. 16
Romano Junior Vestrini