Gli anni ’80 e ’90 furono un periodo particolarmente florido per lo sviluppo tecnico del settore acrobatico. Ciò non sarebbe stato possibile se tutta una serie di ingredienti non si fossero combinati; in quegli anni gli acrobati erano numerosi, giovani e motivati, partecipavano a molte trasferte e frequentavano assiduamente la palestra, occasione di confronto e crescita, dove i più giovani ammiravano i più esperti cercando di apprenderne le maestrie e provando a studiare nuovi movimenti. Il fatto che in quegli anni il gruppo riprese a viaggiare fuori dall’Europa Occidentale, dette loro ulteriore stimolo per la ricerca e la costruzione di nuove coreografie. Due di questi sbandieratori-acrobati erano “il Paolino” ed “il Leo”.

Paolo e Leonardo si conobbero sul finire degli anni ’70 alla Soc. Ginnastica F. Petrarca, dove “il Gigi”, il grande Luigi Salvadori, primo acrobata del gruppo e maestro di tantissimi ragazzi, li fece dapprima appassionare alla ginnastica e successivamente alla bandiera. Nel maggio del 1987, ancora giovanissimi, eseguirono a Bologna la prima delle 74 coppie acrobatiche che hanno poi portato in giro per il mondo. Da lì in avanti, ogni anno, nella fase invernale, durante la quale l’attività al di fuori della palestra si riduce moltissimo, hanno sempre cercato di costruire figure nuove ed innovative anche assieme agli altri componenti del gruppo acrobatico. Questa collaborazione raggiunse l’apice nel 1990 con la realizzazione, assieme ad Enzo Leprai, del trio acrobatico, ancora oggi la massima espressione dello sbandieramento acrobatico. In questo numero furono introdotte novità acrobatiche di alto livello (e ad alto rischio) che hanno dato ai protagonisti ed al gruppo intero grande soddisfazione. Dalla metà degli anni ’90 in avanti, il trio ha avuto anche un altro protagonista, Andrea Bellucci. Elemento senz’altro determinante per i successi ottenuti dalle persone citate, è stato lo stretto rapporto di amicizia e stima che ancora li lega, anche e soprattutto fuori dalla palestra. Le emozioni provate in tanti anni, tra esibizioni e trasferte, ce le facciamo di seguito raccontare dai protagonisti di questo articolo.

Leonardo

Quando ho iniziato ad allenarmi con il gruppo degli sbandieratori acrobati, io ero il più giovane e fu Paolo a chiedermi di fare la coppia. Allora eravamo entrambi studenti, per cui avevamo la possibilità, organizzandosi per tempo con gli studi, di partecipare a tante trasferte, cosa che facemmo. In quegli anni di spensierata gioventù, ci esibivamo in ogni piazza o strada dove ci fermavamo con grande entusiasmo. Insieme abbiamo fatto viaggi ed esperienze indimenticabili; tra i tanti ricordo la “maratona” giapponese del 1989, con 50 giorni di esibizioni, la tourneè in Sudamerica del 1991 presso le comunità di immigrati italiani e la settimana passata a Gerusalemme dell’ottobre del 1995 in un periodo storico dove sembrava che la pace tra i popoli palestinese ed israeliano fosse possibile, alla luce dei freschi accordi tra i leader Arafat e Rabin. Purtroppo il mese successivo alla nostra presenza in quella splendida città, epicentro delle maggiori religioni monoteiste del pianeta, Rabin fu assassinato, rendendo ancora una volta la pace un miraggio. Un’altra esperienza particolarmente forte, fu quella fatta nel 1988 in Sudafrica, nel Sudafrica dell’apartheid, nel Sudafrica di Mandela imprigionato a Robben Island che di li a qualche anno sarebbe diventato Presidente della Repubblica Sudafricana chiudendo per sempre una delle pagine più drammatiche dell’epoca moderna.

Di esibizioni che ci hanno dato grandi emozioni ne abbiamo fatte davvero tante, le Giostre del Saracino su tutte, settimane di intensa preparazione e tensione da riversare in pochi minuti in piazza Grande con l’obbligo di non sbagliare. Tra le tante esibizioni ne voglio citare due che ancora oggi mi riempiono di gioia ed emozione: il trio acrobatico fatto nel cortile di una scuola italiana a Valparaiso, in Cile, nell’ottobre del 1991, dove, al termine, fummo tutti assaliti da un fiume di bambini di origine italiana entusiasti che si facevano fare autografi ovunque, persino sulle mani; e la coppia fatta al teatro tenda di Nizza in occasione del carnevale del 1989. In quell’occasione ricordo che facemmo un errore evidente all’inizio dell’esibizione ed il pubblico, vicinissimo allo stretto palcoscenico, con un grande applauso ci dette la carica per portare a termine in modo impeccabile il numero.

Paolo

Sono entrato nel gruppo sbandieratori nel 1982, all’età di 16 anni, seguendo le orme di mio fratello che aveva iniziato molti anni prima la stessa esperienza, su indicazione del Prof. Florido Magrini. I miei primi anni di sbandieramento sono stati dedicati alla corretta esecuzione dei movimenti di base sotto la guida di un grande sbandieratore, Enzo Bidini; ricordo ancora oggi l’addestramento formale di quell’amabile “Sergente di Ferro” che mi faceva ripetere all’infinito i movimenti fino ad avere un avambraccio duro come un sasso. Successivamente mi sono dedicato alla parte acrobatica con Luigi Salvadori, atleta e allenatore di una Associazione sportiva che io già frequentavo da alcuni anni: la Società Ginnastica “Francesco Petrarca”. A questa società e a “Gigi” devo molto, non solo per avermi consentito fin da piccolo di fare attività sportiva e divertirmi, ma anche per avermi inserito all’interno del Gruppo Sbandieratori di Arezzo: una vera e propria “Scuola di Vita”, come amava chiamarla il Dottor Carlo Dissenati.

I primi anni dello “sbandieramento acrobatico” (termine quest’ultimo a me poco gradito in quanto desueto ed esclusivo) furono dedicati alla schermaglia, dapprima in coppia con Stefano Martini, con il quale ho sperimentato qualsiasi tipo di terreno, dall’erba al pavimento; poi ho fatto coppia nella schermaglia con Enzo Bidini (Carnevale di Nizza), con Pasquale Livi (Sud Africa 1988) e anche con mio fratello Marco.

Alcuni anni dopo il mio ingresso, entrò nel gruppo anche un altro ginnasta della Petrarca, Leonardo Calcini, con il quale iniziai una preziosa e proficua collaborazione. Il legame con Leonardo divenne in breve tempo molto intenso, anche perché passavamo molto tempo insieme in palestra a provare nuove figure e movimenti dello sbandieramento acrobatico. Da lì a poco, con Leonardo, mettemmo su una “coppia acrobatica” che ci permise di acquisire molta esperienza e di mettere le basi tecniche e coreografiche per la realizzazione, negli anni successivi, del Trio Acrobatico. Il Trio Acrobatico si costituì, inizialmente, in unione con Enzo Leprai, che poi venne sostituito da Andrea Bellucci; si trattava di una performance di elevato livello con movimenti tanto spettacolari quanto pericolosi. Ancora oggi ricordo con piacere la prima esibizione del Primo Trio Acrobatico “Calcini – Leprai – Severi” avvenuta in occasione del Carnevale di Nizza. Ci esibimmo all’interno del Teatro Tenda e fu un grande successo. Il Destino volle che dopo tre anni quel Trio acrobatico si esibì per l’ultima volta proprio in quel Teatro. Il nuovo Trio Acrobatico nacque con l’ingresso nel Gruppo Sbandieratori di un altro “petrarchino”: Andrea Bellucci. Il nuovo Trio, come il precedente, riscosse molti successi, sia in ambito nazionale sia in quello internazionale e consentì non solo la crescita del gruppo acrobatico degli Sbandieratori, ma anche il consolidamento di una amicizia tra me, Leonardo e Andrea che, ancora oggi, a distanza di molti anni, vive e si alimenta grazie anche a quella esperienza.

La partecipazione al Gruppo Sbandieratori è stata, ed ancora per me, un motivo di orgoglio e di gratitudine perché mi ha consentito di stringere forti legami di amicizia e stima. In questo, il Gruppo Sbandieratori e stato per me impagabile, consentendomi di approfondire e poi consolidare l’amicizia con Leonardo, che, ancora oggi, ci permette di condividere momenti sia all’interno del gruppo sia nella vita privata.

da “L’Alfiere” – n. IV – 2020, pagg. 10-11