Inauguriamo con questa intervista, una nuova rubrica del nostro giornalino, dedicata ai componenti del Consiglio Direttivo, per conoscere più da vicino le loro competenze, il settore e l’incarico che ricoprono all’ interno del sodalizio. Iniziamo con Marco Donati, Responsabile del magazzino, dei materiali e attrezzature della Associazione.

Marco, per iniziare partiamo dai costumi e dalle bandiere. Quanti sono e cosa rappresentano?

All’interno del Magazzino degli Sbandieratori, sono custoditi 132 costumi tra costumi del comparto musicale e degli alfieri. Fra questi, 60 vengono normalmente assegnati per le esibizioni, 18 sono pazienze (costumi leggeri da utilizzare in occasioni particolari), 48 quelli storici vecchi o ritirati perché sostituiti con nuovi e 6 lucchi (lunghi abiti di foggia medioevale che vengono utilizzati dagli accompagnatori istituzionali del gruppo).

I costumi del Gruppo rappresentano i comuni della provincia di Arezzo che, partendo dallo stemma e dai colori araldici, vengono realizzati in stile medioevale. Devono permettere il movimento agevole per gli esercizi con le bandiere ed hanno un aspetto che esalta la fisicità e prestanza degli alfieri.

Con quale criterio sono scelti e poi rinnovati?

I primi costumi furono realizzati seguendo i disegni di Alberto Mario Droandi che ideò i bozzetti per i 12 maggiori comuni della provincia. Successivamente sono stati realizzati altri modelli di costumi cercando di imitare lo stile dei primi. Il gruppo Sbandieratori oggi dispone della rappresentazione di una trentina di comuni della provincia.

Seguendo le indicazioni dell’attuale consiglio, abbiamo pensato di rivedere la progettazione e realizzazione dei costumi con un criterio generale organizzato e programmato.

Una commissione formata da me, Stefano Giorgini, Giovanni Bonacci e Carlo Lobina, si sta occupando di fare disegnare tutti i bozzetti di tutti i costumi già esistenti, in modo professionale, a questi bozzetti verrà abbinato anche il disegno delle bandiere.

Questo ci permetterà di analizzare i costumi stessi e sarà anche l’occasione nei casi in cui sia necessario di apportare modifiche migliorative.

Inoltre, la commissione farà realizzare anche i progetti dei costumi dei comuni mancanti.

Gli stemmi di riferimento e ispirazione sono quelli storici, in qualche caso come riferimento stiamo prendendo quelli riprodotti nel soffitto del Teatro Vasariano all’interno delle logge Vasari.

Come avviene la realizzazione concreta, quali stoffe, colori, foggia e il confezionamento? Ed il costo finale, all’incirca a quanto ammonta?

La realizzazione dei costumi è una cosa abbastanza complessa: in primo luogo occorre trovare i materiali adatti, le stoffe le passamanerie e gli inserti, questi materiali non sono comuni perché poco utilizzati dal mercato del abbigliamento.

La difficoltà sta nella ricerca delle lane della giusta consistenza, e le tinte di colore che dovranno combaciare con quelli dei cotoni per le calzamaglie o della stoffa per le bandiere.

I disegni e tagli sono tutti unici ed originali e vanno per tanto fatti fare ad artigiani che confezionano gli abiti su misura.

Gli stemmi riportati sui costumi sono ricamati.

La quantificazione del costo non è facilmente definibile, perché ogni costume per essere completato ha bisogno di giacca, cappuccio, borsetto, calzamaglia, stivali, cintura e 2 bandiere cucite e successivamente dipinte a mano. Ogni pezzo ha una differente problematica di realizzazione.

Ci sono poi gli accessori: cinture, borsetti, calzamaglie, stivali. Ed ancora: per gli strumenti musicali – trombe e tamburi – come provvede l’Associazione?

Gli accessori sono importanti, ad esempio lo stivale dello sbandieratore oltre che bello deve essere anche adatto per poter correre. Trombe e tamburi hanno un’importanza primaria e devono sempre essere mantenuti in uno stato di efficienza ottimo.

L’associazione si è sempre prodigata per tenere il gruppo ai massimi livelli.

Immagino che l’utilizzo e la successiva tenuta del costume, sia compito primario dell’alfiere che lo indossa, ma in generale che necessità ci sono nella conservazione e mantenimento dello stesso. E con quale criterio viene assegnato ad ogni impegno/trasferta ad ogni ragazzo?

Agli sbandieratori e musici vengono assegnati i costumi a seconda della misura, il costume di Arezzo possibilmente viene sempre assegnato ad un alfiere perché deve essere presente.

Il materiale assegnato viene “affidato” nelle mani dello sbandieratore che ne è responsabile che deve assicurargli il massimo rispetto. Dopo ogni esibizione chi ha utilizzato il materiale deve riconsegnarlo integro e pulito.

Nel caso accidentale in cui li costume utilizzato necessiti di riparazione, lo sbandieratore che lo ha utilizzato è tenuto a comunicarlo al magazzino.

In ogni caso i magazzinieri ispezionano il materiale per tenerlo in buono stato con manutenzioni, riparazioni e se necessario con sostituzioni.

Nello svolgimento del tuo incarico come ti sei organizzato? Ci sono altri che collaborano con te?

Ovviamente, per motivi di tempo a livello pratico il magazzino e i suoi lavori vengono divisi fra più persone, Massimo Donati, Jacopo Nardoianni, Lorenzo Diozzi, Riccardo Soldani, Gabriele Rossi collaborano attivamente alle attività di distribuzione e restituzione del materiale, manutenzione, messa a punto delle bandiere per allenamento ed esibizione.

Per le parti tecniche degli strumenti musicali, la manutenzione dei tamburi è sotto la responsabilità di Alessio Dionigi, quella delle trombe di Francesco Ricciarini.

Per la parte progettuale i lavori vengono condivisi come ho già detto fra me, Giorgini, Bonacci e Lobina.

da “L’Alfiere” – n. II – 2021, pagg. 10-11