Una notizia devastante rompe la serenità di una normalissima domenica di metà ottobre. Ho appena finito di pranzare quando una telefonata mi informa che è morto Lorenzo. Quasi incredulo, chiamo subito il “Poldo” che, dopo qualche minuto mi conferma che purtroppo è tutto vero: il “Calle” ci ha lasciati.
Uno dei miei primi ricordi di Lorenzo è legato alla storica trasferta in Nuova Zelanda di 21 anni fa, trasferta che, per i noti motivi di concomitanza con l’impegno in Dubai, vide la partecipazione di un gruppo composto prevalentemente da giovani e giovanissimi che, in condizioni normali, mai avrebbero preso parte a quella spedizione. Ricordo esattamente che nei giorni precedenti la partenza, Lorenzo, che aveva 27 anni ed era nel gruppo da 5 anni, rassicurò i miei genitori, legittimamente un po’ preoccupati per un viaggio in terre così lontane, garantendo che si sarebbe preso cura lui di Romanino, all’epoca appena diciassettenne, come era solito chiamarmi affettuosamente e non solo per distinguermi da mio padre. E devo dire che così fu. Dalla partenza fino al ritorno, si comportò come un vero fratello maggiore, dimostrando come sempre le sue grandi qualità umane.
Di trasferte insieme ne avevamo già fatte alcune, soprattutto in Francia (Nizza, Sedan e Nimes nel 1999) e tante ne avremmo fatte negli anni seguenti. Già l’anno successivo, ad esempio, eravamo assieme in Missouri (USA), per l’inaugurazione del “Silver Dollar City” e poi ancora in Spagna (Elche e Benidorm) e in Austria (Vienna). Lorenzo era una persona buona, dal cuore grande, sempre disponibile e sempre educato e queste doti lo hanno fatto apprezzare da tutti in oltre 20 anni di partecipazione alla vita del Gruppo, con il quale ha totalizzato 176 trasferte, tra cui le prestigiose spedizioni a San Pietroburgo ed Erevan.
Mi piace ricordare e salutare Lorenzo, con le parole del “Poldo”:
“Ancora non ci posso credere, un altro pezzo della nostra storia che ci lascia troppo presto, pensare che pochi giorni prima ci eravamo visti e in quell’occasione mi avevi dato i tuoi stivali dicendomi di lasciarli in magazzino per farli usare a chi ne avesse avuto bisogno, dimostrando per l’ennesima volta la tua disponibilità e il tuo attaccamento per la nostra associazione. Non ci sono parole, rimane solo il ricordo dei bei momenti passati insieme e che purtroppo non torneranno.
Ciao Lory Ci mancherai”.
da “L’Alfiere” – n. IV – 2021, pag. 16
Romano Junior Vestrini