Intervistiamo per i lettori de l’Alfiere il Coordinatore del Comitato Provinciale dell’Associazione dei Gruppi e delle Rievocazioni Storiche della Toscana, Alessio Bandini per farci raccontare e conoscere questa realtà.

Per iniziare e conoscerti, tu rappresenti il Comitato Regionale delle Associazioni delle Rievocazioni e dei Gruppi Storici. Di che si tratta esattamente e quali scopi ed obbiettivi si prefigge?

Buongiorno e un saluto a tutti gli amici degli Sbandieratori di Arezzo. Faccio parte dal 2001 del Direttivo dell’Associazione Culturale Scannagallo, con oramai quasi 20 anni di esperienza in organizzazione e gestione di manifestazioni ed eventi di rievocazione storica; nel 2015 ho avuto l’onore e l’onere di essere eletto come delegato dei gruppi storici e delle manifestazioni della provincia di Arezzo nel Comitato Storico Regionale. Il Comitato ha il compito di promuovere e valorizzare le manifestazioni e le associazioni di rievocazione e ricostruzione storica. Di fatto è dal punto di vista operativo “il consulente” per l’Assessorato alla cultura della Regione Toscana in materia rievocativa, cercando con la sua attività di illustrare e far comprendere alle istituzioni quanto sia importante e variegato questo mondo non solo per l’aspetto culturale, ma soprattutto per l’aspetto sociale che esso riveste. La maggior parte delle associazioni hanno una forte attenzione nei confronti dei giovani, con corsi e scuole che li vedono coinvolti nell’imparar a maneggiare l’insegna quanto a suonare un tamburo, una chiarina e anche danze e scherma antica per citare solo alcune particolarità. Tutto ciò a dimostrare una grandissima varietà di epoche storiche rappresentate, di manifestazioni diverse tra di sé per contenuti e per approccio nei confronti del pubblico e degli stessi partecipanti. Per la Regione Toscana, questo è un settore “nuovo”, difficile da comprendere e da seguire in quanto spesso, per i “non addetti ai lavori” la rievocazione storica viene associata al “Palio” non solo quello di Siena, ma ai tanti che si svolgono in Toscana, oppure alle grandi manifestazioni come la Giostra del Saracino, mentre in realtà ci sono centinaia di eventi che hanno ognuno la sua particolarità. Compito del Comitato è anche far capire come questa diversità e disomogeneità, difficile da gestire, rappresenti una risorsa importantissima che coinvolge a diverso titolo tutte le fasce della popolazione con interessi e attitudini differenti, dimostrando di non essere un fenomeno di nicchia, ma un vero e proprio settore da promuovere e valorizzare, che inoltre genera un indotto economico importante.

Hai accennato all’indotto economico del settore. A cosa ti riferisci?

In primo luogo, ovviamente al turismo! Eventi come la Giostra del Saracino sono indissolubilmente legati al nome della Città, promuovendone tutto l’anno l’immagine come valore aggiunto rispetto ai “normali” flussi turistici delle città d’arte. È l’associazione nome/evento infatti che fa la differenza.  Tale affermazione vale ancor di più per i piccoli borghi della nostra Toscana. Luoghi come Monteriggioni, Roccatederighi, Serre di Rapolano, Scarperia (non cito eventi della provincia di Arezzo per non far torto a nessuno) hanno una notorietà altrimenti difficile da raggiungere, ma che ha permesso con il tempo di sviluppare con la promozione dell’evento anche quella del territorio, con la nascita di attività turistiche aperte tutto l’anno e con la ristrutturazione stessa dei luoghi dove si svolgono gli eventi.

La Regione Toscana ha affrontato e disciplinato questa materia e questo settore, con appositi atti normativi. Quale è la situazione attuale e quali sono i rapporti con questo Ente?

I rapporti con l’Assessorato alla cultura e con il Consiglio Regionale sono sempre stati ottimi, ma la buona volontà di tutti spesso si scontra con le rigide regole della burocrazia e soprattutto con i conti del bilancio regionale, rendendo l’avanzare delle proposte e l’attuazione delle migliorie particolarmente lenti. La l.r. 5/2012 è la base su cui si poggia tutta la nostra attività, ma ha avuto bisogno di una revisione importante, con l’adozione di linee guida specifiche, indispensabili per la regolamentazione della concessione di contributi per il settore. Finalmente, come annunciato a Siena il 18 gennaio scorso, durante l’assemblea degli iscritti all’Albo Regionale delle province di Arezzo, Siena e Grosseto, siamo arrivati in fondo al percorso, con l’approvazione formale delle modifiche alla legge e soprattutto con la creazione di un apposito capitolo nel bilancio dell’Assessorato alla cultura, finanziato per il 2020, con la cifra per adesso modesta di 50.000 € ma importantissima dal punto di vista tecnico e politico, di fatto rendendo per la prima volta tangibile e concreta l’esistenza della voce “Associazioni e manifestazioni di rievocazione e ricostruzione storica” nel bilancio regionale.

Ogni anno predisponete anche un calendario degli eventi e delle manifestazioni. Come è articolato e quali sono gli eventi e/o i Gruppi che coinvolgete?

Questa è una domanda che tocca un tasto dolente su un argomento che dopo i finanziamenti è quello più importante. La promozione. Per adesso il calendario degli eventi non è che il semplice elenco delle manifestazioni iscritte all’Albo Regionale, che ogni anno, tramite i rappresentanti provinciali arrivano con le date aggiornate in regione. Sono presenti in Toscana oltre 100 eventi, e visualizzarli semplicemente in ordine cronologico non dà nessun valore aggiunto. Purtroppo, l’elenco inserito nel sito della Regione non ha poi la giusta visibilità e non ha criteri di selezione tra le manifestazioni e, mi sia concesso, anche tra il livello delle manifestazioni, mettendo sullo stesso piano eventi che hanno sì pari dignità, ma sicuramente un ritorno diverso per pubblico e interesse. Il Comitato dovrà affrontare anche questo tema ora che quello economico ha preso finalmente una sua strada.

Una domanda non può mancare su questo terribile momento che stiamo attraversando a causa del Coronavirus 19. Quali ripercussioni ha ed avrà in futuro sulla vostra Associazione, sui programmi e sulle attività previste?

Il 2020 si prospetta come l’annus horribilis di tutti gli eventi, non solo storici. È impossibile pensare di indossare un abito storico con la mascherina, né fare qualsiasi delle nostre rappresentazioni mantenendo le distanze di sicurezza, né tantomeno fare eventi senza pubblico o con pubblico limitato. Un disastro oltre che umano e sanitario anche economico per tutto il settore. Nello specifico del Comitato, il Covid-19 ci ha bloccato nel momento più importante, quando dovevamo applicare finalmente le linee guida per la creazione del bando per l’assegnazione ad eventi e associazioni dei 50.000 € di cui parlavo in precedenza. Inoltre, l’emergenza sanitaria ha reso impossibile lo svolgimento previsto in giugno delle elezioni politiche Regionali, che interessano direttamente anche il comitato in quanto esso decade automaticamente con il fine mandato della legislatura regionale. Perciò, siamo in un momento di totale sospensione. Credo però che a questo punto, difficilmente ci saranno i tempi tecnici per la creazione dei bandi e che tutto ripartirà dopo le elezioni regionali, sperando in un fine 2020 e inizio 2021 di rinnovata partecipazione.

da “L’Alfiere” – n. II – 2020, pagg. 4-5