Parliamo di Giostra del Saracino con Aldo Poponcini, da oltre un anno Comandante della Polizia Municipale. Uomo di grande esperienza, una lunga carriera tutta all’interno del Corpo ed in più, il che non guasta, aretino doc e appassionato e amante della Città e della Manifestazione.

Partiamo con il botto Comandante: Covid permettendo, vista la delusione del 2020, sarà questo il Suo primo anno di Saracino nel suo nuovo incarico?

Diciamo di sì, nel senso che già come facente funzioni mi era già capitato in precedenza, anche se in effetti, se finalmente quest’anno riusciremo a far svolgere la Giostra, sarà per me la prima volta nel pieno del mandato e delle prerogative. E sarà senza dubbio un evento speciale non solo per il Comandante, ma tengo a precisare, anche per tutto il Corpo e tutti i miei collaboratori. Questo perché la Giostra del Saracino è per la Polizia Municipale “l’evento degli eventi.”  Essa rappresenta l’occasione per esibire, come si direbbe, “la divisa” perché la “Municipale” è identificata con la Giostra del Saracino, è attesa e ambita da tutte le donne e gli uomini che ne fanno parte. Pensi che preme così tanto al personale che quando c’è da premiare o richiamare un dipendente si usa, da sempre, la minaccia di non metterlo in servizio il giorno della Giostra!!

Ci spiega esattamente il ruolo, le competenze e le prerogative della Polizia Municipale nel contesto della Giostra del Saracino?

I compiti della Polizia Municipale nel contesto della Giostra sono innumerevoli e si dispiegano di pari passo con tutto l’Anno Giostresco. Si parte già a gennaio con la Benedizione dei Ceri, fino alle due edizioni della Manifestazione – giugno e settembre – con in mezzo la bollatura dei cavalli, le due Prove Generali, il corteggio storico, la lettura del bando, l’estrazione delle carriere, le settimane dei Quartieristi. Per tutti questi appuntamenti ci sono da fare le relative ordinanze di disciplina del traffico e della circolazione nelle zone interessate, le chiusure di strade e quanto necessario. Poi c’è tutto l’aspetto ordine pubblico e sicurezza da tenere sotto controllo con una opera di prevenzione e presenza attiva.

In Piazza Grande poi, durante lo svolgimento vero e proprio della Giostra, così come stabilito in sede di Comitato per la Sicurezza Pubblica, il primo intervento in caso di “tensioni o esagerazione delle manifestazioni di gioia o di contestazione” spetta alla Polizia Municipale, con lo scopo di riportare il tutto nell’ambito della passione e dello spirito cavalleresco che è alla base di tutto.

Quanto è difficile, se lo è, gestire l’ordine pubblico e il mantenimento entro i limiti della “passione” da parte dei Quartieristi durante la settimana della Giostra e il giorno dell’evento?

No difficile non è, piuttosto dico che occorre molto “mestiere” nel tenere sotto controllo le varie situazioni, perché si ha a che fare con numeri di persone coinvolte molto significativi, la grande maggioranza delle quali giovani e giovanissimi, tutte animate dalla passione e l’amore per i propri colori, ma anche talvolta troppo esuberanti e vivaci. Devo dire però che teniamo rapporti continui con i Quartieri e con i Rettori con i quali collaboriamo costantemente per monitorare gli scenari e prevenire sviluppi non graditi. Purtroppo esiste il problema del consumo di alcol soprattutto da parte anche di minorenni e non sempre si riescono ad evitare inconvenienti più seri e mantenere il tutto entro i limiti del divertimento.

Peraltro devo dire che la nostra Città è una sorta di “grande paese” nel senso che ci conosciamo – o quasi – un po’ tutti e quindi questo facilita il nostro compito potendo agire sulla persuasione e sul rapporto quasi personale con i quartieristi o i figuranti in costume.

Eventi particolari, aneddoti o qualcosa che Le è rimasto impresso in tutti questi anni dal Suo punto di vista previlegiato?

Particolari o speciali no, ma tutti egualmente importanti e degni di essere ricordati. Per esempio tutta la serie degli scherzi e goliardate che nel corso degli anni si sono verificate, come il furto del Buratto piuttosto che la spolverata di piume nella sede di un Quartiere e tanti altri. Taluni invece assolutamente spiacevoli e deprecabili, come per esempio il recente danneggiamento della statua della Minerva nei pressi della sede di Porta Crucifera, atto per il quale stiamo proprio lavorando per risalire ai colpevoli.

C’è da segnalare invece, e questo è un dato senz’altro positivo, un ritorno negli ultimi anni di interesse e passione verso la manifestazione da parte dei cittadini, con varie iniziative intraprese dai Quartieri, dall’Amministrazione Comunale, dai media e questo non può che far bene alla Giostra.

C’è qualcosa che secondo Lei potrebbe o dovrebbe essere cambiato nello svolgimento della manifestazione?

Non spetta a me decidere su questi temi, la Polizia Municipale può solo suggerire o proporre modifiche al palinsesto della regia della Manifestazione. Di sicuro e questo è già stato fatto presente, l’attuale modalità di consegna della Lancia d’Oro al Quartiere vincitore non è la migliore soluzione possibile ed auspichiamo una modifica, compreso anche il ritorno al vecchio sistema. Il mio è un parere assolutamente “pertinente” nel senso che la consegna vera e propria al Rettore vincitore è fatta in prima persona dal Sindaco della Città ma è mia e nostra cura scortare poi il Rettore con il trofeo appena conquistato.

Per concludere Comandante, si tornerà a correr Giostra nel 2021 e in quali condizioni? Il Suo parere?

Io spero di sì. Spero e credo che almeno una edizione 2021 riusciremo a farla. Non so ancora a quali condizioni e con quali modalità ma se esiste anche una minima possibilità dovrebbe essere sfruttata. D’altra parte mi pare di capire che potrebbero ripartire i concerti, il pubblico negli stadi, quindi se i numeri attuali della pandemia a luglio saranno confermati e consolidati, certo potremmo riavere la Giostra del Saracino. Sarebbe anche un segnale di speranza e fiducia verso la tanto attesa e proclamata uscita da tunnel.

Un’ultima domanda Comandante, ma Lei ha un suo Quartiere del cuore?

Certo che sì, ma ovviamente non dico quale!! Auspico solo che vinca il migliore, che vinca Arezzo e che l’inevitabile esplosione di gioia che ci sarà e che ci dovrà essere quando lentamente usciremo da questa difficile situazione, sia il segnale della ripresa e della fiducia.

da “L’Alfiere” – n. II – 2021, pagg. 2-3