Dopo aver sviscerato la fisica della giostra e aver parlato di Codex Venator, l’evento di gioco di ruolo ambientato nella versione fantasy dell’Arezzo medievale, oggi ritorniamo ai fasti della giostra intervistando Roberto Martusciello Cinquegrana, un esperto di giostre…in armatura!

Allora, Roberto, parlaci di te!

Sono Roberto Martusciello Cinquegrana, Responsabile Nazionale del Dipartimento di Equitazione Storica della Federazione Equestre Fitetrec – Ante. Mi occupo di studi dei trattati storici di Equitazione di ogni epoca ma con particolare riferimento al XV e XVI secolo. Ho scritto un libro di Arte Equestre Napolitana nel 2017 ed ho una rubrica di Equitazione Storica sulla rivista mensile IL MIO CAVALLO a tiratura Nazionale. È in prossima uscita il secondo libro che ha analizzato le armature in evidenza sulle lastre tombali nelle maggiori chiese Napoletane.

Parlaci brevemente di questa disciplina: le sue origini storiche, dove è oggi praticata in italia e da quanto tempo.

Il Jousting o per meglio dire in italiano la “Giostra all’incontro” nasce in Italia solo nel 2012. Praticavo scherma in armatura ad impatto pieno e spesso e volentieri giravo l’Europa per partecipare ad alcuni Tornei. All’epoca non esisteva ancora il combattimento tipo “Battle of the Nations” né situazioni da sala come l’HEMA (Historical European Martial Arts, sostanzialmente scherma storica medievale). In un torneo in Francia nel 2010, a Moncleys piu’ precisamente, partecipando ad un Torneo di Scherma in Armatura mi sono innamorato della Giostra all’incontro che li si disputava con circa 27 Cavalieri provenienti da tutto il mondo. Non potevo immaginare che poteva esistere nella pratica una simile disciplina. Certo in Italia avevo visto le Quintane o i Palii, ma erano cosa ben diversa dal vedere Cavalieri armati da XV secolo con lance vere che si scontravano ad impatto pieno. Me ne innamorai subito. Andavo a Cavallo per passione e subito chiesi al mio “mentore” francese, Tino Lombardi, un italo francese che aveva organizzato il Torneo, di seguirmi per la mia formazione. Frequentai per due anni la sua Scuola e nel 2012 organizzai il primo Torneo in Italia, a Firenze con altri 5 impavidi Cavalieri.

Quali sono le attrezzature tipiche richieste da questa disciplina?

Noi operiamo con Armature del XV Secolo per motivi di sicurezza. Ci scontriamo non come i francesi ma all’Italiana. Loro infatti hanno lance dotate in punta di un prolungamento di legno di balsa. Un legno tenero come il sughero ma micidiale per le schegge che ne scaturiscono durante lo scontro. Non sono stati rari i gravi incidenti che ho visto in diverse giostre internazionali. Ho quindi reputato opportuno dotare le punte delle nostre lance di prolungamenti di cartone pressato altrettanto devastanti come impatto, ma con l’indicazione importante della mancanza di schegge. L’armatura è a copertura totale. L’impatto è misurato a cica 180 chili per 3 centimetri di diametro. Da noi i disarcionamenti non sono rari…

Le Armature le facciamo da un nostro fidato Artigiano di Manfredonia in Puglia (Riccardi Armature). La mia ultima è stata copiata dalla B3 di Mantova quindi fedele ad una Amatura Italiana del XV Secolo. Il costo è piuttosto alto. Un’armatura media si aggira intorno ai 2.000 euro. La mia ultima non meno di 6.000/8.000.

Non parliamo poi del mantenimento di un Cavallo e delle relative bardature. Anche la sella è particolare. Qui in Italia mi hanno chiesto cifre importanti (circa 5.000 euro) per riprodurla. Fortunatamente in Polonia abbiamo trovato un artigiano che ci ha permesso di realizzare un prototipo ad un costo minore.

Quali sono leggende metropolitane più diffuse sulla tua disciplina? Puoi sfatarcene qualcuna?

Collaboro con i maggiori Musei italiani come gli Uffizi di Firenze e l’Armeria Reale di Capodimonte di Napoli. Realizzo con loro diverse conferenze e didattiche in merito a questo sport ed alla rievocazione storica. Molto spesso, in quelle occasioni, la domanda tipica è conoscere il peso delle nostre armature e come si faceva a salire a cavallo. Faccio notare che nonostante il peso di circa 30 chilogrammi alcuni dei miei cavalieri essendo relativamente alti, riescono a salire da soli a cavallo montando da terra. Io che ho un cavallo molto alto e basso io… uso un piccolo scaletto. Nulla di piu’ semplice dunque sfatando il mito fantozziano della gru che posiziona il cavaliere in armatura direttamente sul cavallo.

Invece, qualche aneddoto divertente?

La mia prima giostra ufficiale proprio nel 2010 in Francia fu drammatica ed allo stesso tempo divertente. Mia moglie era relativamente contraria a farmi proseguire su questa strada e mi seguiva timidamente alle giostre raccomandandomi sempre che dovevo evitare in quanto pericoloso. Nel torneo in Francia mi diedero un loro cavallo. Per ragioni di tempo o per sbadataggine lo scudiero non strinse adeguatamente la cinta della sella ed io dopo il primo impatto, girandosi la sella caddi rovinosamente a terra. Mia moglie era sugli spalti e ricordo che ero ancora a rotolare sul terreno che quando alzai i pollici per dire che stavo bene mia moglie era già su di me gridando che “me lo aveva detto che era pericoloso!”. Credo abbia fatto gli scalini degli spalti a tre a tre tanto da essere sul posto ancora prima del soccorso. La cosa, in quel momento mi fece molto ridere…