La Prova Generale della Giostra del Saracino del settembre 2023 è dedicata alla memoria del Prof. Vittorio Dini, personaggio centrale nella Giostra nel Dopoguerra e cofondatore del Gruppo Sbandieratori di Arezzo, che guidò dal 1960 al 1972. Scomparso nel luglio 2018, gli Sbandieratori aretini – oggi guidati dal Direttore Tecnico Stefano Giorgini – gli renderanno omaggio col saluto delle bandiere. L’Associazione Sbandieratori ha ricordato la figura del Professore con un convegno tenutosi al Teatro Vasariano il 7 maggio 2022, quando venne ripercorso l’iter che portò alla nascita del Gruppo.

Dini e
Droandi ad Harrogate (Gran Bretagna 1962)

Agli inizi degli anni ‘60 il direttore dell’EPT Alberto Mario Droandi, artefice dell’idea di fare di una parte dello schieramento di figuranti della Giostra del Saracino, un veicolo di promozione turistica, individuò in Vittorio Dini – insegnante di Educazione Fisica, Accademico della Ginnastica, poi docente universitario di Antropologia culturale e di Sociologia dei processi culturali – la persona giusta per dare forma e sostanza all’intuizione.

Insieme all’amico Florido Magrini, il «Professore» – così` lo chiamavano i “suoi ragazzi”, allievi del Gruppo – compiendo una rigorosa ricerca storica, antropologica, culturale e psicomotoria, frutto di conoscenze e competenze straordinarie, seppe dare nuovo significato e senso allo sbandieramento individuale e collettivo, di fatto originando in embrione tutti i futuri gruppi di sbandieratori. Le creazioni di Vittorio Dini furono e sono tuttora magistrali e pedagogicamente strutturate fino ad essere utilizzate, da allora e senza interruzione, dagli sbandieratori italiani ed europei.

L’uso di abbellire e solennizzare le pubbliche celebrazioni con il movimento di bandiere era ben presente nella tradizione locale assai prima della rinascita della Giostra del Saracino in epoca moderna. La loro presenza si ripete in Giostra sin dal 1932 secondo lo schema “alla senese” dei due figuranti per quartiere, in analogia a quanto accadeva in gran parte delle altre manifestazioni storiche italiane. Furono proprio quegli anni che indussero Droandi, conscio del declino post-bellico della manifestazione, a convincerlo che andava sfruttato il volano turistico che la Giostra poteva generare. La collaborazione con Dini nacque dalla sua intuizione di utilizzare quei prodromici “sbandieratori” a esibirsi in spettacoli collettivi, altamente coreografici e spettacolari, che porterà`  gli alfieri aretini a cogliere tanti successi nel mondo come ambasciatori della Giostra.

Il Gruppo guidato da Vittorio Dini a Copenaghen (Danimarca
1963)

Erano anche anni quelli, in cui era evidente il processo di ghettizzazione in cui la Giostra si era incuneata, sia per la frattura esistente fra istituzioni e Quartieri, sia per la diffusa disaffezione fra gli aretini. Per questo, di Vittorio Dini, va ricordato anche il contributo al processo d’inversione di tendenza nel destino della manifestazione, che dagli anni Settanta conoscerà` una crescente rivalutazione. Fu infatti nel settembre 1966 che il Consiglio Comunale, su proposta del Comitato di coordinamento cittadino, voterà la costituzione di una speciale commissione che suggerisse modifiche alle strutture organizzative della Giostra e alla sua regolamentazione. La commissione, composta da Vittorio Dini, Giacinto Marcantoni, Carlo Dissennati, Alberto Mario Droandi e presieduta dal sindaco Renato Gnocchi, elaborerà proposte e nuovi statuti che saranno approvati dal Consiglio Comunale nel luglio del ‘69.

da “L’Alfiere” – n. III – 2023, pagg. 2-3

Sergio Rossi