La 135° edizione della Giostra del Saracino, che si disputerà il 3 settembre 2017, sarà intitolata a Dante Viviani, famoso per aver realizzato la facciata del duomo di Arezzo in stile neogotico, in sostituzione della precedente rimasta incompiuta nel Quattrocento. Per noi Sbandieratori, così come per tutte le altre componenti della manifestazione e, più in generale, per tutti gli appassionati, è probabilmente quella più sentita, senza ovviamente nulla togliere all’importanza dell’edizione di giugno. Anche quest’anno quindi cercheremo di regalare alla Piazza e alla Città uno spettacolo diverso dal solito, che è il frutto del lavoro e della passione dei nostri ragazzi che, come ogni anno, dedicano i mesi estivi alla preparazione dell’appuntamento per noi più importante.

Una prima importante caratteristica è rappresentata dal fatto che abbiamo deciso di dividere il saggio in due parti. Nella prima riproporremo in Piazza Grande l’esibizione acrobatica, attraverso uno dei classici del nostro repertorio, la Schermaglia, che vedrà esibirsi contemporaneamente e in maniera sincronizzata più coppie di acrobati. La Schermaglia, ideata da Vittorio Dini e proposta per la prima volta al Tivoli di Copenaghen nel 1963, come metaforico scontro tra il Bene e il Male, rappresenta la lotta fra coppie di avversari muniti non di spada ma di bandiera che, secondo tradizione, non può mai essere usata di punta. Ricca di acrobaticità ed eleganza, ha per epilogo un vincitore che non annienta l’avversario, ma gli offre, piuttosto, una possibilità di riscatto: un’offerta che si rende evidente nella riconsegna del vessillo simbolicamente perduto. Un segno di fiducia nel prossimo, dunque, poiché la Schermaglia è anche un’allegoria dall’intenso significato. Anche per questo, fin dagli anni 60, riscuote un costante successo ad Arezzo come in qualsiasi altra parte del mondo.

Nella seconda parte, invece, saranno di scena i nostri alfieri, che per l’occasione andranno a coprire l’intera piazza. Per l’esattezza, 9 di loro occuperanno la parte bassa, quella sotto la lizza, mentre gli altri 12 si esibiranno nella parte alta e più spaziosa della piazza.

Ovviamente, il dislivello da un lato, e la presenza della lizza dall’altro, rendono esercizi di questo tipo molto complessi, ma il riuscire ad occupare tutto lo spazio a nostra disposizione ci consente di effettuare lanci e scambi di bandiera decisamente più lunghi e, ci auguriamo, più emozionanti per il pubblico. Inoltre questa esibizione presenta altre due particolarità.

La prima risiede sicuramente nel fatto che i nostri musici parteciperanno attivamente, non soltanto attraverso l’esecuzione di brani recenti, ormai entrati a far parte del nostro repertorio, ma soprattutto diventando parte attiva della coreografia, assumendo in piazza un ruolo centrale e ben visibile e cambiando anche posizione durante l’esibizione degli alfieri.

L’altra peculiarità di questa esibizione riguarda invece gli aspetti tecnici del saggio, appena accennati in precedenza. I nostri ragazzi lavoreranno infatti, per gran parte dell’esibizione, come se fossero un corpo solo, con un unico tempo e scambi di bandiera caratterizzati dalla massima precisione e sincronia.

Questa omogeneità dei movimenti sarà, tuttavia, interrotta da momenti in cui i due schieramenti, quello sopra la lizza e quello sotto, eseguiranno esercizi diversi, dall’altissimo coefficiente di difficoltà, appositamente studiati per risaltare al massimo ogni lancio.

Nel ringraziare personalmente e a nome dell’intero Consiglio dell’Associazione tutti i ragazzi, sbandieratori, acrobati, trombe e tamburi per l’impegno profuso durante gli allenamenti estivi e per l’ottima esibizione fatta in occasione della Giostra di giugno e nel sottolineare come sia nostro proposito quello  di non accontentarci mai e puntare al massimo, cercando sempre di migliorarci, speriamo di riuscire a regalare, anche in questa occasione, autentiche emozioni ad un pubblico, che ci ha sempre dimostrato grande affetto e simpatia.

da “L’Alfiere” – n. III – 2017, pagg. 10-11