Per un’associazione, lo statuto rappresenta la sintesi della propria identità ed è quindi l’atto normativo che definisce la natura, la forma, la struttura, l’attività e le regole fondamentali di un’organizzazione.
Di rado il testo è immutabile, anzi talvolta – senza ovviamente snaturare lo spirito originario dell’atto costitutivo – si adatta perseguendo l’evoluzione dei tempi e il recepimento di obblighi normativi.
Per gli Sbandieratori di Arezzo la sua prima stesura risale al 1964, per quella che allora prese la forma di “Associazione Folkloristica”. Ne conserviamo la copia originale, minuziosamente vergata in bella grafia e firmata dai “padri fondatori” del Gruppo che, nel 1960, fu costituito quale ensemble collettivo dei “vessilliferi” presenti in Giostra sin dalla sua ripresa del 1931. La grande intuizione di Alberto Mario Droandi aveva preso forma!
Negli anni sono state numerose le variazioni succedutesi, a volte anche a prezzo di discussioni che hanno lasciato strascichi e dissidi interni. Fondamentale fu la revisione integrale del 2015, che pose le basi per l’adesione all’albo delle Associazioni di Promozione Sociale, oltre che limare le incongruenze che si erano stratificate nei decenni.
Proprio l’avvenuta iscrizione all’albo A.P.S. ha reso obbligatorio recepire le prescrizioni del Decreto Legislativo n.117 del 3 luglio 2017, il cosiddetto “Codice del Terzo Settore”, al pari di tante altre associazioni che operano nel mondo del volontariato.
Quindi, grazie anche alla consulenza del Centro Servizi per il Volontariato Toscano (“CESVOT”), è stata redatta e portata all’approvazione dell’assemblea degli associati l’ultima versione della carta fondamentale del nostro sodalizio. Con voto unanime, l’assemblea straordinaria dello scorso 12 aprile ha approvato il nuovo statuto, sia modificandone gli articoli secondo quanto previsto dal D.Lgs. 117, sia con piccoli interventi di maquillage volti a precisarne il testo e migliorarne l’interpretazione, ove necessario.
Come previsto dall’ultimo Regolamento approvato dal Consiglio Comunale, lo Statuto è stato poi sottoposto a ratifica da parte della Magistratura delle Giostra del Saracino.
Fra le modifiche salienti (molte delle quali, come detto, rese obbligatorie dal Decreto 117) è interessante ricordare: la contrazione della denominazione dell’Associazione in “Sbandieratori di Arezzo APS”; il ripristino della denominazione dell’organo direttivo da “Consiglio di Amministrazione” a “Consiglio Direttivo”; la soppressione della figura del Revisore dei Conti; la soppressione dell’articolo sugli Sbandieratori d’Onore (lasciando all’assemblea la possibilità di conferire speciali riconoscimenti onorifici).
Di particolare rilievo, e segno di grande maturità dell’associazione, è l’introduzione del limite di confermabilità delle nomine statutarie, che garantirà un naturale periodico ricambio delle figure apicali, si spera disinnescando sul nascere gli eventuali dissapori da cui – purtroppo – non sono stati immuni sodalizi come il nostro.
Come sintetizzava un mio precedente articolo, anche lo statuto si modifica seguendo l’evoluzione dell’Associazione, con quello spirito di “Tradizione e Resilienza” che serve per guardare al futuro con rinnovato slancio e proiettare gli Sbandieratori verso nuovi successi!
da “L’Alfiere” – n. II – 2019, pag. 2