Era il 1963 e l’allora diciottenne Fabio Falomi entra nel gruppo Sbandieratori e inizia una nuova e sconosciuta vita di sport, di bandiere e di grandi amicizie. Allievo di Gigi Salvadori alla Petrarca è una promessa della ginnastica artistica aretina, entrato nel gruppo assume immediatamente il doppio ruolo di ginnasta e di sbandieratore. Proprio in quel periodo il Prof. Dini stava approntando la realizzazione della “Schermaglia”, uno spettacolare duello di bandiere imperniato su particolari e difficili movimenti acrobatici, la cui realizzazione era affidata all’esperienza ed alle capacità del Gigi e di Andrea; Fabio fu immediatamente catapultato in questa meravigliosa realtà, collaborando in maniera fondamentale alla realizzazione del progetto. Nelle varie trasferte si esibisce spesso nel singolo acrobatico, sostituisce alcune volte il Gigi nella Schermaglia e partecipa anche allo sbandieramento tradizionale di gruppo.

Nel 1967 partecipa ad una delle trasferte più prestigiose del Gruppo Sbandieratori, a Providence nello stato del Rodhe Island ed a New York. In quel periodo era insegnante di educazione fisica a scuola ed il Provveditore agli Studi non voleva saperne di concedere il permesso per partire ma, su richiesta del presidente del Gruppo, intervenne l’allora ministro Amintore Fanfani che trovò il modo di fargli concedere un permesso speciale, per motivi culturali. In quell’anno partecipa anche ai primi Giuochi Internazionali della bandiera, organizzati ad Arezzo, arrivando quarto sia nel singolo che nella coppia acrobatica. L’anno successivo, il 1968, ai Giuochi di Faenza vince, insieme al “Gigi”, il titolo italiano nella coppia acrobatica e sarà anche terzo, sempre nel singolo acrobatico.

Chi come me ha avuto la fortuna di partecipare con lui a tante trasferte in giro per il mondo, non può non ricordare la sua simpatia e la sua disponibilità; proprio il suo carattere così aperto verso le necessità degli altri lo avvicinerà al mondo del volontariato dove, dal 1990 ad oggi, sarà capofila della onlus “Massimo Gori “, dedita alla cura di persone diversamente abili, organizzando per loro attività ludiche, ricreative e motorie. Ma la sua voglia di fare non si ferma qui e nel tempo libero che riusciva a ritagliarsi, con grande tecnica ed estro creativo, si dilettava nella pittura ritraendo spesso insieme alle bellezze di Arezzo proprio i suoi amati sbandieratori.

Negli ultimi tempi la sua vicinanza al gruppo, che non si era mai assopita, fortunatamente si era “rinvigorita” e spesso era con tutti noi a ricordare i bei momenti passati insieme.

Grazie Fabio ci mancherai.

da “L’Alfiere” – n. II – 2021, pag. 16