Intervistiamo in questo numero de L’Alfiere Federico Eligi, il Consigliere del Presidente della Regione Toscana con delega alle Rievocazioni Storiche. Eligi conosce bene questa materia perché precedentemente dal 2008 al 2018 ha ricoperto l’incarico di Assessore alle Manifestazioni Storiche del Comune di Pisa, una città molto ricca di rievocazioni e dove tutt’ora risiede.

La Regione Toscana ha dimostrato negli anni una particolare attenzione alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, delle tradizioni e di tutto il mondo delle manifestazioni e rievocazioni storiche. Quali motivi ci sono alla base dell’attenzione, ovviamente lodevole, per questi aspetti della vita sociale ed istituzionale della nostra Comunità?

La Regione Toscana persegue, tra le finalità principali della propria azione previste dallo Statuto, la tutela e la valorizzazione, oltre che del patrimonio storico e artistico in senso lato, anche delle forme della cultura popolare, delle tradizioni locali e del “patrimonio culturale intangibile”, così come definito dalla Convenzione Unesco del 2003, ratificata dall’Italia il 30 ottobre 2007, patrimonio nel quale le manifestazioni di rievocazione storica possono, a pieno titolo, inserirsi. I gruppi locali che ne curano l’organizzazione possono infatti esser considerati a tutti gli effetti “comunità patrimoniali”, nel senso assegnato a questo termine dalla “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società” cosiddetta di Faro,  nella quale si definisce il patrimonio culturale come “un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente  da chi ne  detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione”, e la comunità patrimoniale come “un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future”.

Quali peculiarità presenta questo universo di Gruppi e Associazioni Storiche in Toscana? Cioè quante persone coinvolge e che riscontro ha sul territorio?

Prima di tutto mi lasci dire che se non ci fossero state le associazioni oggi non esiterebbero le manifestazioni di rievocazione storica! Questo è un dato di fatto. Stiamo parlando di un patrimonio, prima di tutto culturale e storico che singoli cittadini organizzati in associazioni senza alcun fine di lucro, hanno pensato e progettato mettendolo a disposizione della propria comunità e fatto in modo che questa vi si riconoscesse, fino a farne un carattere distintivo ed identitario di quella realtà.

Il ruolo delle associazioni è stato ed è tutt’oggi da protagonista e non da comparsa e la nuova legge regionale riconosce proprio questo, collocandole al pari dei comuni nella programmazione e progettazione degli eventi in una sorta di “amministrazione condivisa”. Questa è la principale novità che abbiamo inserito nel testo: ma ripeto non abbiamo inventato niente se non prendere atto della realtà. Questo universo di Gruppi e Associazioni Storiche in Toscana, per rispondere alla sua domanda, costituisce una rete importante di volontari presenti in modo capillare su tutto il territorio regionale, generalmente bene organizzati che costituiscono una vera e propria comunità patrimoniale.

Una domanda un po’ provocatoria: non crede, in ragione proprio dell’interesse a queste tematiche, che ci sia – o ci sia stata – una certa inflazione, un certo snaturamento delle belle intenzioni iniziali? In altri termini, si corre o si è corso il rischio, con il rispetto dovuto per ogni situazione e ogni rivendicazione, che abbiano trovato spazio e legittimazione anche eventi o compagini che poco avevano di culturale e storico?

Questo è un aspetto sul quale dobbiamo porre la massima attenzione e che ha trovato uno spazio significativo nella nuova legge: proprio per questo ci siamo dotati di un Osservatorio che svolgerà funzioni di un vero e proprio comitato tecnico-scientifico, con all’interno le tre università toscane oltre il mondo della scuola, le agenzie di promozione della regione che si occuperanno di fare conoscere le nostre manifestazioni di rievocazione oltre i nostri confini regionali e nazionali. Le associazioni e le iniziative che entreranno a far parte del sistema regionale avranno da noi il massimo supporto per raggiungere, là dove ce ne fosse bisogno, quel livello di qualità e di verifica di attinenza culturale e storica che è richiesto: non si tratta di escludere qualcuno, ma al contrario un’occasione per crescere tutti insieme, prendendo il meglio da ognuno e metterlo a sistema. Questo è lo spirito della legge.

Ci parli, a grandi linee ovviamente, della Legge 27/2021. Quali sono le principali finalità? Quali i soggetti interessati? Che forma di sostegno al settore viene dalla Regione Toscana?

La legge 27/2021 è stata scritta insieme, direi fianco a fianco, con il Comitato regionale delle Rievocazioni Storiche della Regione Toscana che ha svolto un grande lavoro e che voglio ancora ringraziare, composto dal mondo delle associazioni di rievocazione storica, che partendo dall’esperienza della precedente legge ha aggiornato alcuni aspetti e corretto alcune criticità.

Il nuovo quadro normativo nazionale e mi riferisco in particolare a quello del terzo settore, ci ha fornito strumenti fino ad oggi sconosciuti che ci permetteranno di fare un grande salto di qualità: avere dato la possibilità di togliere il mondo delle rievocazioni storiche dalle logiche di mercato ed in particolare dal codice degli appalti, costituisce una vera e propria rivoluzione. Con la nuova norma regionale comuni e associazioni si potranno sedere allo stesso tavolo, in modo trasparente, ed insieme da pari a pari, confrontarsi e decidere il calendario delle manifestazioni, dove ognuno dirà quello che metterà a disposizione, dalle risorse umane a quelle economiche, al proprio bagaglio di competenze fino agli immobili da destinare a queste attività e tutto questo per più anni e soprattutto fino ad arrivare all’affidamento dei servizi da svolgere. Chi meglio dei nostri volontari sa gestire e curare le manifestazioni e il patrimonio materiale che sta dietro queste iniziative!! Tutto questo fino ad oggi, con le vecchie norme sarebbe stato impensabile. I comuni hanno estremo bisogno delle associazioni di rievocazione storica e adesso la nuova legge dà gli strumenti per una loro valorizzazione: sarebbe incomprensibile non approfittarne. La nuova norma affronta poi un capitolo particolarmente importante: il rapporto con le istituzioni scolastiche e l’inserimento del tema della conoscenza della storia del territorio e dei singoli territori della nostra regione nei programmi formativi dei nostri ragazzi. Un altro aspetto importante della legge è quello della promozione: faremo conoscere, a rotazione selezionandone un certo numero anno per anno, le nostre manifestazioni storiche in tutto il mondo attraverso Toscana Promozione e Fondazione Sistema Toscana. Dell’Osservatorio, altro organo centrale del sistema delle rievocazioni ho già detto prima. È inutile poi aggiungere che tutto questo non avrebbe avuto senso se a monte non ci fosse stata la decisione del Presidente Giani di destinare 500.000 euro l’anno per tre annualità, ossia 1.5000.000 di euro, al mondo delle rievocazioni storiche!!

Pare di capire, ad una prima lettura, la vocazione del legislatore di voler sostenere soprattutto manifestazioni ed eventi privilegiando l’incoming, mentre sembra trascurare il ruolo di ambasciatori svolto da quelle Associazioni che fanno della promozione, della cultura e delle tradizioni del territorio in Italia ed all’estero la loro attività prevalente. È così?

No, questo sarebbe un errore e la legge non va in questa direzione! La nuova norma, come ho detto prima, lascia la programmazione delle manifestazioni e delle attività alla coprogrammazione e coprogettazione tra comuni e associazioni: quindi in quel contesto già possono essere programmate e finanziate iniziative che vadano oltre i confini regionali e nazionali, in una logica soprattutto di promozione del territorio. La nuova legge prevede, poi, che la Regione possa fare bandi che potrebbero indirizzarsi a sostegno delle attività di rievocazione fuori dai confini regionali.

da “L’Alfiere” – n. IV – 2021, pagg. 6-7

Sergio Rossi