“CESVOT, tutta l’energia del volontariato”. Recita così lo slogan di Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana – al quale aderisce anche la nostra Associazione. Ne parliamo con il Presidente della Delegazione territoriale di Arezzo, Leonardo Rossi.

Che cosa è il Cesvot e a chi eroga servizi

Il Centro Servizi Volontariato Toscana è una Associazione di volontariato nata nel gennaio 1997 dalla volontà di 11 associazioni regionali, con lo scopo, previsto dalla legge Quadro sul volontariato – la n. 266 del 1991 – di fornire servizi gratuiti alle associazioni di volontariato. Oggi, dopo la riforma del Terzo Settore, eroga i suoi servizi a tutti gli enti del Terzo Settore: Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Cooperative Sociali iscritte ai registri regionali o all’Anagrafe delle ONLUS della Toscana che abbiano volontari e sede nel territorio di riferimento. Ecco perché anche gli Sbandieratori di Arezzo – che sono un’Associazione di promozione sociale – dopo la riforma del Terzo Settore sono entrati a far parte dell’Assemblea della delegazione Cesvot di Arezzo e il Vicepresidente, Carlo Lobina, è stato eletto nel Consiglio Direttivo della delegazione.

Come è organizzato il Cesvot?

Oggi le Associazioni socie sono 35 e gli ets toscani cui il Cesvot eroga servizi sono 8438. Nel Comune di Arezzo sono 299 e nella Provincia 759. Il Cesvot è organizzato in 11 delegazioni territoriali, una per provincia, più Empoli. Tutti gli organismi dirigenti, sia a livello regionale che nelle singole delegazioni territoriali, sono volontari eletti sagli stessi ets. Il direttivo della delegazione di Arezzo è composto da 18 rappresentanti di OdV e APS del territorio.

Quali sono in concreto i servizi che Cesvot eroga

Cesvot offre varie tipologie di servizi.

Servizi di promozione, orientamento e animazione territoriale, finalizzati a dare visibilità ai valori del volontariato e all’impatto sociale dell’azione volontaria nella comunità locale, a promuovere la crescita della cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva in particolare tra i giovani e nelle scuole, istituti di istruzione, di formazione e università, facilitando l’incontro degli enti del terzo settore con i cittadini interessati a svolgere attività di volontariato, nonché con gli enti di natura pubblica e privata interessati a promuovere il volontariato.

Servizi di formazione, finalizzati a qualificare i volontari o coloro che aspirano ad esserlo, acquisendo maggiore consapevolezza dell’identità e del ruolo del volontario e maggiori competenze trasversali, progettuali, organizzative a fronte dei bisogni della propria organizzazione e della comunità di riferimento.

Servizi di consulenza, assistenza qualificata ed accompagnamento, finalizzati a rafforzare competenze e tutele dei volontari negli ambiti giuridico, fiscale, assicurativo, del lavoro, progettuale, gestionale, organizzattivo, della rendicontazione economico-sociale, della ricerca fondi, dell’accesso al credito, nonché strumenti per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai volontari medesimi.

Servizi di informazione e comunicazione, finalizzati a incrementare la qualità e la quantità di informazioni utili al volontariato, a supportare la promozione delle iniziative di volontariato, a sostenere il lavoro di rete degli enti del terzo settore tra loro e con gli altri soggetti della comunità locale per la cura dei beni comuni, ad accreditare il volontariato come interlocutore autorevole e competente.

Servizi di ricerca e documentazione, finalizzati a mettere a disposizione banche dati e conoscenze sul mondo del volontariato e del terzo settore in ambito nazionale, comunitario e internazionale.

Servizi di supporto tecnico-logistico, finalizzati a facilitare o promuovere l’operatività dei volontari, attraverso la messa a disposizione temporanea di spazi, strumenti e attrezzature.

L’occasione è anche per definire in maniera chiara il Terzo Settore?

Sì, certo. Il Terzo Settore è sostanzialmente quell’insieme di Enti No Profit, né pubblici né privati, che si colloca, avvalendosi del principio della sussidiarietà, a supporto e integrazione dello Stato per tutte le attività a sostegno dei bisogni della persona in quanto tale, con finalità civiche, solidaristiche e di interesse generale. I fondamenti ispiratori sono la qualità ed economicità, la territorialità, universalità, l’integrazione e la trasparenza. Le Organizzazioni di Volontariato operano principalmente nel settore sociale, sanitario e socio-sanitario, e nella promozione dell’arte, della cultura, del tempo libero, della tutela dell’ambiente e per lo sviluppo della cittadinanza attiva.

Qualche numero per dare l’idea: in Italia sono attivi oltre sei milioni di volontari che operano in queste realtà; nella sola Toscana abbiamo 26.588 Enti No profit con quasi mezzo milione di volontari, su una popolazione di 3.700.000 abitanti.

Con quali risorse o finanziamenti si sostengono i Centri di Servizio per il Volontariato?

I CSV, operanti naturalmente in tutto il territorio nazionale, e che sono in totale 49 – la Toscana è una delle pochissime Regioni ad avere un Centro Servizi su base regionale – , nati per essere al servizio delle organizzazioni di volontariato, sono finanziati per legge dalle fondazioni di origine bancaria e, dal 2017, in parte anche dal governo, attraverso il credito d’imposta riconosciuto alle Fondazioni stesse. Naturalmente e, direi, opportunamente, i CSV sono sottoposti alle funzioni di indirizzo e controllo da parte dell’Organismo Nazionale di Controllo, specificamente in relazione all’uso delle risorse nonché alla loro generale adeguatezza organizzativa, contabile e amministrativa.

Per quanto riguarda il Centro Servici Volontariato della Toscana, in particolare, il Cesvot è stato costituito nel gennaio 1997 come Organizzazione di Volontariato da 11 organizzazioni regionali con lo scopo di svolgere funzioni di Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) in base alla Legge Quadro sul volontariato (la n. 266/1991) che all’art. 15 prevedeva anche che le fondazioni di origine bancaria dovessero destinare una quota non inferiore ad un quindicesimo dei loro utili alla “ costituzione di fondi speciali presso le regioni “ al fine di istituire i CSV.

Con l’entrata in vigore del codice del Terzo Settore (decreto legislativo n. 117 del 03/07/2017) i Centri di Servizio per il Volontariato, operanti in tutto il territorio nazionale, sono riconosciuti e accreditati dall’Organismo Nazionale di Controllo (CNC). Dal 15 aprile 2021, Cesvot ha portato a compimento il percorso previsto dall’applicazione del Codice ottenendo l’accreditamento quale Centro di Servizio per il Volontariato dell’ambito territoriale afferente alla Regione Toscana e l’iscrizione nell’Elenco nazionale dei Csv, istituito ai sensi della delibera del Consiglio di amministrazione del 16 aprile 2020, al numero 35.

Per contro si può dire che sia con la già citata riforma del Terzo Settore, sia con la nuova Legge Regionale della Toscana n. 65 del 2020, le cose possono migliorare ulteriormente nel senso che oltre al riconoscimento del ruolo e dell’importanza del volontariato e dei CSV, è cambiato il rapporto fra il Terzo Settore e la Pubblica Amministrazione ed è emersa la possibilità di svolgere attività in convenzione con la Regione, per esempio, oppure il procedimento di co-progettazione e co-programmazione di eventi o per accedere a bandi e finanziamenti per attività di interesse generale. Soprattutto per questo ultimo aspetto, infatti, la Regione Toscana ha dimostrato coraggio e lungimiranza, perfettamente in linea con le successive decisioni della Corte Costituzionale e con le Linee Guida Ministeriali in materia di volontariato e partecipazione.

Cosa ha significato la pandemia da Covid 19 per le Organizzazioni come la nostra?

Fornisco un numero, solo uno, per dare la  misura dell’impatto della pandemia su tutto il Terzo Settore: da una ricerca svolta dall’Università di Pisa per conto di Cesvot è emerso che nel solo Comune di Arezzo, nel periodo 2019/2020, il 42% delle APS è risultata chiusa o inattiva. Da qui il plauso di Cesvot a tutte le associazioni che, come la vostra, garantiscono un presidio di socialità, di aggregazione e di integrazione per tanti cittadini, soprattutto giovani. E’ questa la sfida che vogliamo difendere e consolidare, sempre cerccando di capire i nuovi bisogni, le aspettative ed anche le necessità che il postpandemia ci consegnerà.

Per concludere, Presidente, cosa possiamo fare insieme?

Il mondo del Terzo Settore, con la sua varietà, la sua vitalità, le sue competenze trasversali, la sua capacità di fare rete e di coinvolgere i cittadini in un percorso virtuoso di cittadinanza attiva, mette a disposizione della società, degli Enti Locali, delle Istituzioni tutte le sue capacità. Chiede solo di essere trattato paritariamente come corresponsabile e co-decisore delle politiche sui temi della socialità, della mutualità, dell’assistenza, della educazione, della cultura, dell’ambiente. Insomma sull’infinito fronte che il mondo del Terzo Settore tocca con le proprie attività.

 

da “L’Alfiere” – n. I – 2022, pagg. 6-7

Sergio Rossi