Enrico Lazzeri – Coordinatore di Regia – fa il suo esordio in Piazza Grande nella Giostra di Settembre 2021. Si tratta della prima Giostra post-covid, dove le restrizioni erano ancora importanti ed impattanti. Nonostante questo non è passata inosservata la grande attenzione agli aspetti organizzativi e scenografici.

Enrico, dopo molti anni nel Gruppo Musici, dove hai ricoperto ruoli apicali, quali sono state le sensazioni provate all’esordio da Coordinatore di Regia?

L’emozione più forte l’ho provata quando si è aperto il cancello di via Borgunto nella Prova Generale dell’edizione di settembre 2021. Era il mio esordio assoluto in lizza nel ruolo di coordinatore di regia, da solo, verso quel microfono per la prima esclamazione. Ho percorso decine di volte quella lizza con il vestito da Musico, ma farlo per “aprire” la Piazza è senza dubbio una sensazione fortissima.

Enrico Lazzeri, Coordinatore di Regia della Giostra del Saracino

Devo dire che nel 2021 ho provato altre emozioni altrettanto forti: quando mi è stata fatta la richiesta per una disponibilità al ruolo, la comunicazione della nomina ufficiale e la telefonata con la quale mi è stato chiesto di curare il bozzetto della Lancia d’Oro della Giostra del mio esordio. Nel 2021 mi sono anche sposato, le emozioni non mi sono mancate!

Parlando del tuo ultimo progetto: è stato presentato il 29 di Ottobre il “Libro dei Palinsesti” un’opera che ti ha visto impegnato per lungo tempo, vuoi raccontarci come è nato e perchè c’è stata questa necessità?

Negli anni passati ho avuto modo di scoprire che i palinsesti, oltre che nelle pagine scritte, erano nelle “persone”. La consuetudine, la ritualità e l’esperienza hanno contenuto l’esigenza di mettere nero su bianco tutta una serie di aspetti, conseguenza dell’infinita conoscenza sul “campo” degli attori coinvolti e dei miei predecessori.

Ho pensato che la manifestazione meritasse un documento più completo e strutturato e mi sono reso disponibile a lavorarci. L’ho comunicato all’ufficio Giostra ed ho scoperto che il Consiglio della Giostra aveva dato mandato ad un suo componente, che non era più nel Consiglio, di iniziare un percorso in tal senso. Quando sono stato invitato ad una loro seduta mi hanno autorizzato a lavorare in autonomia sul progetto e da lì è nato un percorso lungo, faticoso, ma senza dubbio bellissimo. Sono davvero felice del prodotto finale e della presentazione fatta.

Leggo nella descrizione del ruolo “assicurare la fedele esecuzione dei palinsesti della rievocazione storica e delle cerimonie collaterali ufficiali”; quali sono le principali difficoltà di questo compito e quanto è importante il lavoro di squadra?

Un evento va preparato per tempo: studiato, ripassato, organizzato. Inoltre in ogni cerimonia partecipa un numero davvero importante di figuranti. Il giorno della Giostra più di 400 persone indossano il vestito. Capite bene che con questi numeri coordinare una cerimonia è di per sé davvero difficoltoso.

Enrico Lazzeri con i suoi collaboratori Marco Minelli, Sauro Fiori e Tommaso Ceccarini

Senza il lavoro dei miei collaboratori, Sauro Fiori, Tommaso Ceccarini e Marco Minelli, sarebbe impossibile svolgerlo. Servono tanto dialogo, comprensione, pazienza ed allo stesso tempo fermezza perché da tutti esigo una cosa: rispetto. E devo dire che fino ad ora non è mai venuto a mancare.

In un palinsesto di per sé già definito, e a questo punto scritto nero su bianco in un libro, trovi necessarie delle migliorie o alcuni accorgimenti?

Quando ho approcciato il progetto avevo in testa tante cose. E spesso ho pensato: faccio questa proposta? Potrei chiedere di modificare questa cosa?

Alla fine ha prevalso un pensiero: mettiamo in ordine quello che facciamo con l’aiuto di tutti, tiriamo una linea e sistemiamo tutte quelle cose che nel tempo sono rimaste “grigie”. E questo ho deciso di fare: alcune piccole cose le ho proposte e sono state approvate ma in questa fase, secondo me, era più importante avere un volume compiuto e definito di quello che negli anni abbiamo fatto.

Con il Libro dei Palinsesti d’ora in avanti sarà più facile capire dove e cosa potrà essere migliorato.

Come valuti il tuo rapporto con i quartieri e le associazioni del mondo giostra?

Ero molto curioso di vedere come sarei stato accolto. Ho un passato di 23 anni da chiarina dei Musici, un gruppo nel quale ho rivestito tanti ruoli anche dirigenziali. Era un’etichetta naturale addosso ed era inutile far finta di niente. I primi incontri li ho chiesti agli Sbandieratori e al Signa Arretii. E nel giro di pochi mesi non si contano sulle dita di una mano le riunioni che ho fatto nelle rispettive Sedi. Di questo sono orgoglioso ed entusiasta. Il mio passato resta ed i Musici saranno sempre la mia famiglia, ma volevo che tutti capissero che oggi, in ogni cerimonia, tutelo il lavoro e l’immagine di tutti, per il bene di tutti.

Altrettanto felice sono del rapporto con i Quartieri, con i Rettori, gli aiuto registi e in particolar modo con tutti i figuranti che si sono alternati nelle tre giostre che fino ad ora mi hanno visto coordinatore di regia.

Ma voglio sottolineare quanto bene ho lavorato con il team dei Maestri di Campo, la Magistratura, l’Araldo e il Cancelliere. Mi sono sentito parte integrante di una squadra che lavora compatta e unita alla riuscita della nostra amata Giostra del Saracino.

da “L’Alfiere” – n. I – 2023, pagg. 12-13

Daniele Serboli