Il mondo della Giostra del Saracino ed in particolare l’Associazione Sbandieratori, hanno un rapporto veramente speciale con la Madonna del Conforto, figura tanto cara agli aretini, la cui ricorrenza, il 15 febbraio, costituisce storicamente, assieme alla donazione dei ceri per il Beato Gregorio X, una delle prime uscite del Gruppo, inaugurando così l’Anno Giostresco.

L’occasione è quella della celebrazione del miracolo avvenuto il 15 febbraio del 1796, quando una piccola immagine di Maria Santissima, annerita dal fumo e dalla fuliggine, dinanzi a quattro persone raccolte in preghiera, improvvisamente diventò bianca e splendente. Il prodigio segnò la fine del terremoto che da giorni affliggeva la città di Arezzo e da allora il popolo aretino, devotissimo alla sua Madonna, ne celebra la ricorrenza.

Quello stesso anno iniziò, per volere del vescovo aretino Niccolò Marcacci, la costruzione della cappella della Madonna del Conforto, situata all’interno del duomo di Arezzo. Questa fu realizzata a pianta cruciforme e completata, su disegno di Giuseppe Del Rosso in stile neogotico con elementi neoclassici, nel 1817.

Questa stessa cappella accoglie il 15 febbraio di ogni anno una rappresentanza della Giostra del Saracino, costituita dai quattro quartieri, il Gruppo Musici, Signa Arretii e il Gruppo Sbandieratori, che si cimenta nel tradizionale “singolo”, caratterizzato però da movimenti più solenni e cadenzati in omaggio alla Madonna.  L’esibizione è accompagnata dalle note dei tamburi e delle chiarine del gruppo, che intonano abilmente “Bianca Regina fulgida”, laude popolare composta nel 1931 da Francesco Coradini, proprio in onore della Madonna del Conforto e divenuta negli anni inno religioso della diocesi aretina.

L’esibizione avviene di fronte al magnifico altare realizzato nel 1823 dall’architetto romano Giuseppe Valadier, con un trionfo di preziosi marmi policromi. Sopra ad esso risplende l’urna che contiene la sacra immagine, opera barocca preziosissima realizzata nel 1804 da Giuseppe III Spagna e contornata da numerose composizioni floreali, donate per l’occasione dalla cittadinanza.

Vedere le bandiere volteggiare tra le terrecotte di Andrea della Robbia, che riempiono le pareti della cappella e gli affreschi di Giovanni dell’Era, che ne decorano la magnifica cupola semisferica cassettonata, che copre la crociera della cappella, crea uno spettacolo molto suggestivo che lascia ogni volta senza fiato i numerosi fedeli che accorrono da tutta la provincia per l’occasione.

Il legame con il mondo giostresco si fa ancora più vivo in occasione dell’edizione della Giostra del Saracino di settembre, dedicata appunto alla Madonna del Conforto, la cui cappella ospita il “Te Deum” del quartiere vincitore, verso la quale il popolo festante si reca in massa per rendere omaggio alla “sua” Madonna.