L’Associazione Castelsecco si pone gli obiettivi della valorizzazione dell’area archeologica, della riqualificazione ambientale, della sistemazione a spazio pubblico dell’area sommitale della collina, per recuperare alla città un’area di eccellenza, collegabile alla contemporaneità eleggendola a sede di un progetto d’avanguardia e di numerose iniziative, a coronamento dell’impegno di un’intera comunità.

Ne parliamo, con grande piacere e interesse, con il Presidente Mario Bruni.

Ciao Mario, raccontaci come nasce, di cosa si occupa e quali sono gli obiettivi dell’Associazione Castelsecco.

La nostra associazione è stata costituita circa venti anni fa da un gruppo di pionieri, veri appassionati di archeologia ed affascinati dalla bellezza e dalla storia dell’area sacra di Castelsecco. Che però a quel tempo si offriva al loro sguardo come un luogo abbandonato, decisamente degradato e per lo più sconosciuto alla gran parte dei nostri concittadini. Quindi decisero di associarsi per cercare di ridare vita a quello che era stato, oltre duemila anni prima, il centro religioso della città etrusca. Di cui ancora oggi possiamo ammirare il monumentale paramento murario a sud, il possente podio templare e l’impronta del teatro sacro, già una volta riportato alla luce e quindi opportunamente ricoperto per sottrarlo a possibili trafugamenti o atti vandalici. Quei volenterosi diedero inizio ad un serio intervento di eliminazione dei rovi e della vegetazione infestante, dotarono l’area di una recinzione e soprattutto, grazie alla capacità di orientare consistenti fondi pubblici, provvidero all’acquisto e successiva ristrutturazione della chiesina sconsacrata per farne la propria sede. Da quel momento presero avvio una serie di iniziative, di carattere artistico e culturale, per far conoscere e frequentare un luogo ricco di storia, con un rilevante patrimonio paesaggistico e ispiratore di profonde suggestioni. Un periodo segnato da notevole dinamismo che vedeva come risvolto positivo un’accresciuta attenzione nei confronti del sito. A questo periodo purtroppo, è seguita una fase di crisi associativa e di sostanziale inattività. Ma che per fortuna ha provocato anche una forte reazione e visto risorgere la decisa, vorrei dire cocciuta volontà di alcuni di non disperdere quel patrimonio di preziose esperienze.

Da diversi anni l’associazione ha ripreso la sua attività e lo sta facendo con rinnovato vigore, richiamandosi sempre ai principi che ne avevano determinato la nascita. Oggi vengono proposti iniziative e spettacoli che attraggono un pubblico sempre più numeroso, che trova così l’occasione di conoscere ed apprezzare il luogo, di farsi promotore di una nuova sensibilità e che vede nello stesso un “proprio” patrimonio assolutamente meritevole di essere valorizzato. Il nostro auspicio è che tale sensibilità possa infine stimolare una volontà di intervento e di atti concreti da parte delle istituzioni.

Il sito archeologico è un posto meraviglioso, purtroppo forse ancora poco noto. Cosa si può fare per farlo conoscere a livello locale e nazionale?

Per farlo conoscere a livello locale crediamo che il modo migliore sia quello di creare occasioni per una frequentazione stabile e permanente durante tutto l’anno. E per ottenere questo risultato occorre che il luogo sia mantenuto ordinato, accogliente e soprattutto oggetto di interessanti iniziative, rivolte a soddisfare le molteplici e variegate inclinazioni dei numerosi cittadini che vi prendono parte. Certo, poterne fare un’attrazione tale da superare l’ambito locale rappresenterebbe la massima aspirazione. E dire che i requisiti ci sarebbero: il sito di Castelsecco rappresenta, a tutti gli effetti, il complesso monumentale più visibile ed importante di epoca etrusca che abbiamo in città. Ed anche un unicum nel suo genere. Infatti, non si hanno evidenze per quanto riguarda la cultura etrusca, di un’area sacra che abbinasse strutture templari ad un teatro per pratiche rituali. Già questo aspetto ne determina originalità e valore culturale. Ma l’aspetto risolutivo sarebbe quello che, attraverso un ambizioso progetto e un cospicuo investimento pubblico, permettesse di recuperarne strutture ed immagini originarie, per quanto oggi possibile. E farne un luogo di attrazione turistica, magari inserito in un circuito che potrebbe interessare anche città a noi vicine e che condividono le stesse nostre origini. Ma con uno sguardo alla contemporaneità, per renderlo idoneo, attraverso un progetto ambizioso e strutture appropriate, quale ambito privilegiato per una vasta gamma di espressioni artistiche.

L’Associazione si è fatta conoscere anche attraverso la meritoria iniziativa EticaMente. Cosa puoi anticiparci circa la prossima edizione?

Ci stiamo lavorando ed abbiamo le idee abbastanza chiare almeno su alcuni aspetti. Innanzitutto per l’organizzazione, che quest’anno vedrà compartecipi la nostra associazione con Rondine – Cittadella della Pace e la Fondazione Guido D’Arezzo. Francamente non potevamo chiedere di meglio. Altri aspetti già definiti riguardano il periodo, che sarà ancora il mese di novembre e, soprattutto, quelli che vorremmo fossero gli interlocutori privilegiati, ovvero gli studenti ed i giovani in genere. Infatti, anche quest’anno cercheremo di ottenere il più ampio coinvolgimento degli istituti superiori, proponendo argomenti capaci di stimolare reali momenti di confronto e che soprattutto li possano rendere protagonisti.

Come sempre, i vari incontri saranno animati da figure di primo piano in ambito culturale, artistico e scientifico. Inoltre, quest’anno è nostra intenzione proporre delle assolute novità, ma al momento non possiamo dire di più e poi, creare qualche ulteriore aspettativa, può risultare utile.

Avete già predisposto il calendario estivo degli eventi di Castelsecco? Quali serate sono già confermate?

Stiamo allestendo il programma proprio in questi giorni, per cui al momento è ancora incompleto. Tuttavia, possiamo confermare che, come ormai da tradizione, esordiremo ai primi di luglio con opere classiche proposte dalla Libera Accademia del Teatro. Quindi avremo una serata di musica Jazz, quasi certamente un’altra, molto particolare, che vedrà protagonisti i musicisti del Liceo Musicale e … altro ancora. Per finire come di consueto con l’astronomia e la spettacolare visione degli astri attraverso i telescopi. Tra non molto potremo essere più precisi ed in grado di darne opportuna diffusione.

Secondo te sarebbe possibile prevedere una collaborazione tra gli Sbandieratori e la vostra Associazione?

Rispondo immediatamente di sì, e lo faremmo con vero piacere. Fa parte della nostra natura collaborare con le altre associazioni, possibilmente in ogni campo espressivo. Dovremo solo individuare il momento e l’argomento adatti che ci possano consentire di operare insieme. Ma credo che non avremo difficoltà a trovarne.

 

da “L’Alfiere” – n. I – 2022, pagg. 2-3

Romano Junior Vestrini