Le trasferte di Waldkirch e di Medina del Campo hanno rappresentato l’occasione per rivedere in costume diversi ragazzi che hanno fatto la storia della nostra Associazione. Anche se non più facenti parte del gruppo attivo, sono sempre rimasti vicini agli Sbandieratori e hanno dimostrato, ancora una volta, che Sbandieratori si è per sempre. In queste pagine riportiamo le impressioni e le emozioni di Leonardo, Paolo e Gabriele, tre acrobati doc, che si sono ritrovati in Germania e di due veterani, nonché consiglieri, come Sergio e Carlo.

Gabriele Tinti: Grazie Mario! Si, è proprio grazie a lui se dopo giusto una decina d’anni ho potuto riprovare quel che vuol dire il Gruppo! Tornavo dall’ospedale pensando a dove andare in ferie con massimo 200 euro, indeciso fra visitare un’amica in Danimarca o un amico in Germania…Danimarca o Germania, Danimarca o Germania? Danimarca?… quando in via Crispi vidi lui col sorriso che tutti conoscete, arrivato a sciogliermi ogni dubbio in un baleno: “Abbiamo pensato di coinvolgere qualche sbandieratore di quelli forti allontanati ormai da un po’ per una trasferta in Germania, vicino a Friburgo, Waldkirch. C’è una festa medievale, se non hai progetti migliori puoi unirti a noi!”.

L’ultima girata come membro attivo fu nel 2005 (avevo 25 anni) dopodiché avevo partecipato a Valencia 2007 (se non ricordo male) e al Cinquntennale nel 2010. Sarebbe stato fantastico riprovare le sensazioni che ognuno di noi ha ben presenti!

Ovviamente non finì neanche di parlare che io avevo detto già di sì: in un attimo avevo anche risparmiato i 200 euro che mi ero accantonato! Proprio il Mario ci voleva! Ho pensato subito a come sarebbe stato bello rifare “La Schermaglia” e due salti fra i movimenti di sfilata, ma quando ho realizzato, per ovvi motivi, che tutto ciò non avrebbe mai potuto neanche lontanamente avverarsi (per questa volta… attenzione!), ho pensato a quanto sarebbe stato comunque bello tornare a fare cose, tipo prendere il Rosso a “capaccioni” o cantare dietro l’immensa chitarra del Pedone e davanti a un po’ di vino (meglio se un BEL po’!)…Non vedevo l’ora di ripartire e rindossare la pazienza del grande Milani! La valigia era già pronta! Partiti!!! Le mie aspettative sono state abbondantemente soddisfatte! Ho trovato la solita bellissima atmosfera che mi era mancata…e anche di più! Posso dire a questo punto di far parte dei grandi del gruppo…di età ovviamente! Un grande onore! Almeno, questo è quello che ho sentito forte e chiaro! Non solo per il bel calore dimostrato dai più vecchi, ma anche per il rispetto ricevuto dai novelli (viva la manata pedagogica!). E per questo vi ringrazio! Tutti (non solo Mario)! A cominciare da Steno e il Vice Serbolone che mi hanno permesso di partire! Dai Rossi, sia il più anziano che l’evangelizzatore, a Tony il più piccino! Pedone e Riccardone! Gli acrobati miei predecessori! Il Bonacci (praticamente non lo rivedevo dalla Nuova Zelanda!) E tutti gli altri! Nessuno escluso! Ho finito la saliva, ma non posso non ringraziarvi anche per l’accoglienza data a Raimondo che ancora si diverte! GRAZIE RAGAZZI! Anche se una cosa un po’ più amara ve la devo dire: guardare, mentre gli altri si esibiscono, non è certo esilarante, anzi, delle due un po’ frustrante!  Tornerò! Chissà se un giorno anch’io avrò 3 stelle! A presto!

Tinto…ma potete chiamarmi ancora Capriola!

P.S.: Era Raimondo l’amico che sarei andato a trovare…e l’amica in Danimarca? Voi sapeste..

Paolo Severi: Questa trasferta è stata un’opportunità che mi è stata offerta dal Direttore Tecnico, Stefano Giorgini e che io ho subito colto al volo. È stata anche l’occasione per riassaporare l’emozione della “Uscita” e il gusto di stare insieme ad amici di sempre, come Leonardo Calcini, con il quale ho condiviso, fin da ragazzo, l’esperienza del Gruppo Sbandieratori. In realtà è stato per me un ritrovarsi non solo con Leonardo, che frequento da sempre, anche e soprattutto al di fuori dal gruppo, ma anche con vecchi sbandieratori e nuovi arrivati che vivono il gruppo in maniera diversa da noi vecchie glorie, ma non per questo meno partecipativa. Devo dire che a distanza di tempo ho potuto verificare, con questa trasferta, quanto ancora conti per ciascun membro lo spirito di appartenenza al Gruppo Sbandieratori. Per quanto riguarda il livello tecnico, ritengo che non sia facile esprimere un giudizio, tuttavia credo che spetti a ciascuno impegnarsi quotidianamente per migliorare, così da raggiungere obiettivi tecnici sempre più alti, evitando l’errore di ritenersi arrivati.

Questa trasferta, effettuata da me a distanza di quasi 20 anni dall’ultima, mi ha permesso di assaporare nuovamente la gioia di stare insieme ad amici con i quali è possibile condividere esperienze diverse da quelle del contesto familiare e amicali, atteso che nel momento in cui tutti indossano il costume del Gruppo, tutti diventano parte del Gruppo, senza alcuna distinzione tra vecchi e giovani, tra acrobati, sbandieratori e musici. Spero che questa trasferta in Germania sia per me l’inizio di una ripresa della mia partecipazione attiva al Gruppo e per questo mi rendo fin da ora disponibile a partecipare ad altre trasferte. Il mio auspicio è di riuscire a trasmettere questa mia grande passione e attaccamento al Gruppo anche a mio figlio Pietro, così che un giorno anche lui possa assaporare le sensazioni e le esperienze che può dare il Gruppo e se possibile giunga a sbandierare insieme al suo “Vecchio”.

Leonardo Calcini: Allora, innanzitutto grazie per la possibilità che ci date di scrivere e quindi fissare il ricordo della nostra scorsa avventura in terra di Germania. Ho vissuto la trasferta con molto entusiasmo, i giorni prima, ti confesso, ero eccitato come quando affrontavo le mie prime uscite nella seconda metà degli anni ‘80. Forse sarà stato per il fatto che nella squadra erano presenti elementi della mia generazione, dal Paolino Severi, compagno di una vita e di mille trasferte, allo stesso Presidente Giovanni Bonacci, con il quale abbiamo condiviso in passato grandi trasferte, forse perché anche elementi del gruppo attivo erano anch’essi della mia generazione (vedi Mario, Piero, Flebo), o forse per la nostalgia di rivivere le emozioni di un tempo (anche se, per la verità, l’anno passato avevo partecipato ad una trasferta in Francia per le stesse necessità del gruppo). La trasferta si è poi prestata alla nostalgia in maniera particolare grazie anche alla sistemazione “approssimativa” da casermone, un tipo di sistemazione che ha sempre evocato ricordi legati a scherzi e zingarate. Insomma, gli ingredienti c’erano tutti per passare delle belle giornate con un gruppo di amici.

Al di là dell’aspetto emozionale, ho avuto una bella impressione da parte del gruppo dei giovanissimi, ragazzi che potrebbero essere miei figli, alcuni di loro alla loro prima esperienza all’estero, che si sono adattati senza difficoltà alla convivenza con persone molto più grandi di loro, che non avevano mai visto e di cui non conoscevano neppure il nome. Sempre molto gratificante l’accoglienza che ci hanno riservato quei ragazzi che avevamo lasciato alle prime armi e adesso sono le colonne del gruppo, ragazzi come Daniele Serboli e Gabriele Rossi.

Oltre alle emozioni ed ai rapporti con le differenti generazioni ci tengo moltissimo a dire una cosa: io abbandonai il gruppo controvoglia nel 2002 per motivi che non sto a ricordare e vi sono rientrato in occasione dello splendido saggio del cinquantennale; da allora ho frequentato il gruppo quando c’era bisogno di dare una mano a qualche acrobata in erba o in occasioni “goderecce”, quindi frequentazioni occasionali. Ecco, nonostante ciò, appena salito in pullman, non mi sono sentito un ex richiamato alle armi, mi sono sentito perfettamente a mio agio, come se da quel pullman non fossi mai sceso. Non ricordo chi disse “sbandieratori si è per sempre”, forse il recentemente scomparso prof. Dini in occasione della conferenza per il cinquantennale, ma non ne sono sicuro, comunque, chiunque l’abbia detto, ha detto una cosa di cui adesso ho le prove.

Sergio Rossi: Il mio rientro, anche se non ho mai lasciato di fatto il Gruppo, è stato quest’anno in due occasioni. La trasferta a Waldkirch in Germania a fine luglio, dove sono anche tornato a suonare il tamburo e ho fatto anche l’alfiere e a Medina del Campo, proprio pochi giorni fa, dove insieme al Vicepresidente Carlo Lobina, abbiamo indossato i “lucchi” e abbiamo fatto gli accompagnatori a fianco del Direttore Tecnico Stefano Giorgini. Che dire, poche cose, forse le stesse di sempre. Che una volta che sei entrato a fare parte di questa splendida realtà che sono gli Sbandieratori non ne esci più, perlomeno per me è stato ed è sempre così. La consapevolezza che ogni volta che indossi quel costume o porti quella bandiera rappresenti la tua città, la sua storia, le sue tradizioni. Con il piacere, l’orgoglio e l’onore di farlo e di farlo al meglio e tutto in questo in mezzo ad un gruppo di amici, visitando luoghi del mondo, conoscendo persone e culture diverse e tutto ciò è sempre, un’esperienza straordinaria.

In Germania avevamo con noi un esordiente, un ragazzino di quindici anni, con il quale mi sono fatto volutamente una foto, il più giovane ed il più anziano della delegazione. Poteva essere mio figlio, no, forse anche mio nipote…e questa cosa mi è rimasta veramente dentro. Poi ho ritrovato il Paolo, Gabriele, Leonardo, l’inossidabile Piero Pedone e c’era anche il Presidente Govanni Bonacci ed è stato come un tuffo nel passato, così come è stato poi a Medina del Campo, dove con Carlo Lobina, al di là dei capelli bianchi che ci accomunavano, abbiamo potuto dare – speriamo – il nostro modesto e marginale contributo alla migliore riuscita della trasferta, incontrando persone, parlando del Gruppo, distribuendo materiale informativo sull’Associazione, facendo appunto un po’ di relazioni pubbliche, con i nostri palandrani e stivali, che cominciamo a far fatica a portare in giro. Ho e abbiamo trovato un Gruppo sempre all’altezza, nelle prestazioni e nelle esibizioni, nei comportamenti, nei viaggi e nelle più diverse occasioni di relazione con organizzatori, con il pubblico…insomma un gruppo in buona, anzi ottima salute, con dei ragazzi dei nostri tempi diventati oggi uomini adulti,  colonne portanti indispensabili per l’Associazione e con attorno un vero e proprio vivaio di giovani,  giovanissimi che stanno iniziando ora questa splendida avventura e ai quali auguro di rimanere a lungo – sempre – parte del Gruppo. Forse, speriamo e ci auguriamo, tutto quello che abbiamo ricevuto noi dagli Sbandieratori lo abbiamo poi trasmesso a quelli che sono venuti dopo di noi…quindi un piccolo, immeritato merito ce lo prendiamo, nella speranza che continui nel tempo questo grande sogno che è diventato la splendida realtà che si avvia a festeggiare i suoi sessanta anni di storia.

Carlo Lobina: Medina del Campo, Comunità Autonoma di Castiglia e León. Basterebbe questo per fare le valige e partire alla scoperta della città dove trovò la morte Isabella di Castiglia, colei che favorì l’impresa di quel Cristoforo partito per le Indie è approdato nelle Americhe.

Invece la motivazione è diversa: accompagnare il Gruppo in una trasferta prestigiosa dopo più di trent’anni dall’ultima volta. Grande soddisfazione e grande piacere rivivere quei momenti di responsabile avventura dovuta dal dover rappresentare la nostra città nel mondo. Scoprire poi che i nostri ragazzi sono apprezzati e riconosciuti per nome dagli organizzatori che cercano gli assenti e individuano i nuovi come me ti rende orgoglioso, se ancora necessitassero motivazioni, di far parte di un Gruppo come il nostro. Quindi un invito, rivolto ai più vecchi, di partecipare alla vita sociale e, perché no, uscire ogni tanto accompagnando i ragazzi in trasferta e uno per i giovani, di proseguire con serietà ed impegno nel percorso tracciato, divertendosi a stare insieme con l’ironia e la goliardia che fa superare ogni difficoltà. Infine Medina del Campo: strepitosi spagnoli che non perdono occasione per dimostrare la loro voglia di vivere le tradizioni con l’allegria e la partecipazione che li rende unici.

da “L’Alfiere” – n. III – 2018, pagg. 10-13